Il rischio della perdita dell’identità alimentare del Mediterraneo. Questo il tema dell’intervento di Massimo Brusaporci, direttore di Alimos alla tavola rotonda dedicata a ‘Dieta mediterranea e territorio’, svoltasi lo scorso giovedì 18 ottobre a Montpellier in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni del Centro Internazionale di Studi Superiori Agroalimentari (CIHEAM).
Durante l’incontro sono stati affrontati gli aspetti più dissonanti delle nostre scelte alimentari, fino al rischio di interiorizzazione da parte del consumatore di modelli di comunicazione che promuovono una sorta di “anti-cultura alimentare”.
Tornare alla semplicità delle cose, senza dimenticare la necessità di una grande organizzazione e di altrettanta professionalità, è stato uno dei punti nodali della relazione di Massimo Brusaporci: «Siamo tutti d’accordo sull’importanza della valorizzazione del territorio, ma non dobbiamo dimenticare che l’agricoltura ha bisogno di organizzazione e, soprattutto, ha bisogno di comunicarsi meglio». Non ci sono altri strumenti per contrastare la potenza comunicativa del mondo industriale che a livello internazionale ha importanti capacità d’investimento e che spesso utilizza impropriamente i valori del settore agroalimentare come base delle proprie strategie di comunicazione e di marketing.
La presentazione completa della relazione è scaricabile dal link in fondo alla pagina.
Alla tavola rotonda hanno preso parte anche Jean-Louis Rastoin, professore emerito del SupAgro di Montpellier, Martine Padilla, amministratore scientifico di CIHEAM-IAM di Montpellier, Mohammed Sadiki, direttore dell’istituto Agronomico e Veterinario Hassan II di Rabat, Annarita Antonelli, ricercatrice del CIHEAM-IAM di Bari, Selma Tozanli, amministratore scientifico del CIHEAM-IAMM, Fatima El Hadad-Gauthier, ricercatrice del CIHEAM-IAMM.